Le prove di odorizzabilità del biometano, per la sua immissione nelle reti di distribuzione, devono rispettare la norma UNI 7133:2019 e vanno ripetute ogni tre anni
Il biometano, prima di essere immesso nelle reti di distribuzione, deve essere sottoposto alle prove di odorizzabilità.
Lo prescrive la normativa UNI/TS 11537:2019.
L’indicazione di quali prove vanno effettuate per odorizzare il gas si trova nell’appendice G della UNI 7133-2:2019. Ed è proprio questa normativa che fornisce la definizione dei principali termini utilizzati nell’ambito dell’odorizzazione dei gas combustibili (o rinoanalisi) per uso domestico e similare e descrive come eseguire un saggio rinoanalitico.
Capiamo quindi meglio:
- gli elementi che caratterizzano la rinoanalisi;
- come si svolge il saggio rinoanalitico;
- quando si devono eseguire le prove;
- cosa deve contenere il rapporto di prova che viene rilasciato.
Gli elementi della rinoanalisi
La rinoanalisi è una tecnica sensoriale, regolamentata e definita dalla norma UNI 7133, ideata per la verifica del corretto grado di odorizzazione dei gas e in particolare del biometano.
La prova rinoanalitica deve essere eseguita in un laboratorio Accreditato (UNI CEI EN ISO/IEC 17025) e consiste in un’analisi sensoriale in cui il più importante strumento usato è il naso umano, che viene addestrato e tarato ad ogni test.
Per eseguire una analisi rinoanalitica completa, sono necessari diversi elementi.
Esaminatori
Sono persone selezionate e addestrate, secondo requisiti ben specifici descritti nella norma, che si contraddistinguono per avere una sensibilità olfattiva media e per dare delle risposte costanti nel tempo ad un odore di riferimento. Le loro analisi vengono validate e costantemente monitorate sulla base della scala di intensità di odore suddivisa in 10 gradi olfattivi (scala DecaSales).
Scala DecaSales
Ogni grado di questa scala corrisponde ad una intensità crescente che parte dall’odore nullo (pari al livello zero della scala) fino ad un odore massimo, chiamato anche “limite superiore della sensazione” (pari al livello 10 della scala).
La scala tiene conto del “limite di percettibilità”, ovvero la minima intensità di odore percettibile da un individuo e corrisponde al grado 1.
Molto significativo è il grado 4 (odore medio) definito come “sicurezza di avvertibilità”. Questo rappresenta l’intensità di odore tale da garantire che un soggetto qualsiasi, dotato di facoltà olfattive medie e in condizioni di efficienza media, non possa non rilevarla.
Odorizzante
È una sostanza chimica organica, o la combinazione di sostanze chimiche, di odore intenso aggiunte al gas in concentrazioni ridotte e capace di conferire un odore caratteristico e distintivo allertante (solitamente sgradevole).
Gli odorizzanti maggiormente diffusi in Italia sono il THT (tetraidrotiofene, C4H8S) e la miscela di mercaptani TBM/IPM/NPM.
Camera rinoanalitica
È un locale completamente rivestito di materiale impermeabile agli odori entro il quale si effettuano le valutazioni olfattive sul gas addizionato dell’odorizzante.
Saggio rinoanalitico
Si tratta della valutazione sensoriale olfattiva fornita dal gruppo di rinoanalisti in corrispondenza di una concentrazione di fluido odoroso in aria.
Rapporto di prova
È il documento prodotto dal laboratorio che esegue le prove previste dal controllo dell’odorizzazione. Il certificato emesso riporta il giudizio di conformità che corrisponde ad un valore pari o superiore al grado 4 della Scala Decasales e una risposta affermativa di riconoscimento della tipologia di odore per almeno l’85% degli esaminatori che partecipano al saggio.
Come si svolge il saggio rinoanalitico
La squadra di esaminatori è composta da due rinoanalisti e un panel leader. Quest’ultimo ha il compito di allestire la prova, preparare le miscele ed elaborare i dati raccolti. Il test si sviluppa facendo flussare all’interno della camera il gas campione non odorizzato.
Attraverso una piastra riscaldata ad elevate temperature, l’odorizzante passa in fase vapore e grazie ad un sistema di miscelazione le due componenti (gas e odorizzante) vengono uniformate creando un'unica matrice. Successivamente, con le dovute precauzioni e lavorando in massima sicurezza, gli esaminatori eseguono l’analisi sensoriale.
Per valutare il tipo di odore del fluido odoroso, gli esaminatori danno un giudizio qualitativo e quantitativo dell’odore sulla base della scala DecaSales e dell’odorizzante di riferimento noto.
Quando eseguire le prove olfattive
Le prove olfattive devono essere eseguite alla prima immissione in rete e sono da ripetere, secondo la norma UNI 7133-2:2019, ogni qualvolta sia modificato il processo di upgrading del biogas o sia adottata una variazione della tipologia della quantità di biomasse e/o dell’odorizzante.
Devono comunque essere ripetute ogni tre anni.
Il rapporto di prova accreditato
Sempre secondo la norma UNI 7133, il rapporto di prova che viene rilasciato a seguito del saggio rinoanalitico deve contenere i dati identificativi:
- del campione, del cliente e del laboratorio che ha eseguito la prova;
- del tipo di odorizzante usato;
- del giudizio di conformità secondo l’appendice G della UNI 7133-2:2019.
Il campione di biometano supera il test di odorizzabilità se vengono ottenuti due risultati:
- un’intensità di odore alla concentrazione di allarme (1% gas in aria) pari ad almeno 4 gradi olfattivi della scala di DecaSales;
- almeno l’85% delle risposte affermative alla domanda “l’odore è simile a quello presentato come riferimento?”.
Il test va ripetuto per tutti gli odorizzanti utilizzati a valle dell’impianto.
In caso di immissione nella rete di trasporto vanno effettuate due prove (sia con THT che con TBM).
I rapporti di prova vengono sottoscritti dal tecnico analista che ha svolto i controlli e dal responsabile del laboratorio.
LOD è l’unico laboratorio privato accreditato UNI ISO 17025 e UNI 7133-3:2019 ed è in grado di eseguire le prove rinoanalitiche per l’odorizzazione dei gas, compresi quelli per uso domestico e similare, rilasciando i rapporti di prova accreditati.
Esempio di risultati
Con il metodo dei minimi quadrati viene determinata l’equazione del segmento della retta interpolatrice.
Il valore di intensità di odore alla concentrazione di allarme viene approssimato per intero.
Novità nel settore biometano e idrogeno
Nell’ultimo anno si sono intensificati gli studi sulla miscela di biometano e idrogeno con concentrazioni di H2 variabili che spaziano dal 2% fino al 30%.
Attualmente sono in corso progetti pilota e ricerche sui livelli di blending e sulla possibilità di gestione ed immissione della miscela in rete.
Lod partecipa attivamente ad un grande progetto sperimentale e si occupa di eseguire i test di odorizzabilità sulla matrice idrogeno-metano.
Grazie a progetti di questo tipo, la nostra azienda fornisce il suo contributo alla decarbonizzazione e allo sviluppo di vettori energetici alternativi e a basso impatto ambientale.
Riferimenti normativi
- Specifica tecnica UNI/TS 11537:2019 - Immissione di biometano nelle reti di trasporto e distribuzione di gas naturale
- Rapporto Tecnico UNI/TR 11722:2018 - Linee guida per la predisposizione dell’analisi di rischio da parte dei produttori di biometano da biomassa
- Norme UNI 7133-1,2,3,4:2019 -Odorizzazione di gas per uso domestico e similare