La correlazione tra concentrazione di odore ed inquinanti presenti è complementare all'analisi olfattometrica.
I composti da considerare dipendono dalla tipologia di impianto in esame. E' quindi determinante un accurato approfondimento preliminare del processo produttivo e delle materie prime presenti.
Le classi di composti più comuni sono: COT, COV, IPA e mercaptani.
Le fasi delle attività sono le seguenti:
- Prelievo dei campioni odorigeni in parallelo al prelievo chimico;
- Analisi dei campioni, sia chimici che olfattometrici;
- Confronto dei valori di concentrazione chimica con le soglie di percezione olfattiva presenti in letteratura;
- Determinazione delle reazioni di sinergia-mascheramento tra i diversi composti nella formazione dell'odore.
Una base di partenza per il confronto fra i risultati delle analisi chimiche e le soglie di percezione olfattiva è costituita dalla Tabella 2 dell’Allegato 4 del D.g.r. 15 febbraio 2012 – n. IX/3018 “Determinazioni generali in merito alla caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera da attività a forte impatto odorigeno”, che si basa sullo studio “Measurement of Odor Threshold by Triangle Odor Bag Method” di Yoshio Nagata del Japan Enviromental Sanitation Center.
Fondamentale è anche quanto definito dall’Allegato A.4 degli indirizzi per l’applicazione dell’articolo 272-bis del D.Lgs 152/2006 in materia di emissioni odorigene di impianti e attività pubblicato dal M.A.S.E.